venerdì 29 aprile 2011

Schiavi di internet

Non ci si rende conto di quanto sei attaccato ad una cosa (o affezionato ad una persona) fino a quando questa non ti viene a mancare. In certi casi, senza rendertene conto, un po' alla volta, diventi dipendente.

Internet è diventata una di quelle cose.

Questa mattina ci siamo accorti che la nostra posta elettronica non funzionava. Come da bravi scolaretti che hanno già studiato questa lezione siamo andati sul sito di Aruba per controllare da lì.
Sorpresa: Aruba non c'è!


Controlliamo il nostro sito (con dominio su Aruba): non c'è!
Navighiamo un po' e... sorpresona: metà siti non funzionano.
Andiamo alla ricerca di notizie e scopriamo che

"Milioni di siti web non funzionanti in Italia a causa di un principio di incendio nella server farm di Aruba.
Milioni di siti web down non funzionanti in Italia, oggi 29 aprile, dalle 4 circa di questa mattina, probabilmente il più importante down della rete Internet italiana. Il tutto è stato causato da un principio di incendio nella sala UPS della server farm di Aruba ad Arezzo, società ledear nel web hosting e nei servizi Internet italiani.

Oltre ai siti web, non funzionano i servizi collegati, come le email. Monta la protesta degli utenti online, ma Aruba si sta dimostrando pronta a riportare prima possibile la situazione a posto e a dialogare con gli utenti con comunicazioni ufficiali (cosa non da poco) per rassicurarli sulla situazione e sulla sua evoluzione."

Panico! Ci è preso il panico. Niente mail. Bloccati, tagliati fuori dal mondo. E come facciamo a lavorare?
Non credevo fossimo ormai così dipendenti da questa tecnologia. O meglio, lo si dice spesso ma è quasi un intercalare... "ormai non si può stare senza cellulare" "non si può lavorare senza computer" "senza macchina non vai da nessuna parte" "senza internet non sai quello che succede nel mondo"... Banalità. Ovvietà. Qualunquismo. Un po' detto popolare (come uno dei miei preferiti "si stava meglio quando si stava peggio"). Ma è anche vero.

Gran parte del nostro lavoro si svolge in rete. Le comunicazioni, il materiale che ci forniscono i clienti e quello che mandiamo in tipografia: tutto viaggia in rete. E ora il meccanismo si è fermato.

Ne approfitto per sistemare un po' di cose.
Per continuare il lavoro senza l'ansia di vedere saltellare sulla barra del mac l'icona delle mail in arrivo.

Tanto tutto tornerà alla normalità.
Torneremo ad intasare la rete con le nostre mail (l'85% del traffico e-mail mondiale è spam!).
Purtroppo... Speriamo.. In certi casi, senza rendertene conto, un po' alla volta, diventi dipendente...

giovedì 28 aprile 2011

Cura anche nelle piccole cose

Il mio amico Dario ha un negozio. Un paio di anni fa mi ha chiesto di sistemargli il logo e preparargli un po' di materiale. Aveva le idee piuttosto chiare e si è fidato di me per la progettazione.
Non capita tutti i giorni!

La settimana scorsa sono andato a trovarlo e abbiamo visto assieme un nuovo lavoretto: cartellini con i prezzi da esporre in negozio. Dovevano essere chiari, ben visibili e richiamare logicamente la grafica del logo.

Lui prima aveva questi



Per fortuna mia era difficile fare peggio!
Ecco come ho risolto.


Niente di trascendentale ma finalizzati allo scopo.

Rovistando in archivio per recuperare il logo ho trovato anche queste immagini che avevo realizzato con la mia Canon. Solo una alla fine è stata stampata su forex da 8mm e appesa in negozio.





giovedì 21 aprile 2011

Illustrazioni per tutti i gusti

Per noi grafici lavorare con del bel materiale da molta soddisfazione e ci aiuta a fare lavori più creativi e interessanti.

Se, per esempio, devi fare una brochure e il cliente ti fornisce delle delle belle foto (nel senso fatte da uno che le foto le fa per mestiere e non dal nipote che ha fatto due scatti col cellulare di sera e in corsa sul motorino) puoi dare importanza alle immagini e supportarle con una grafica pulita, senza fronzoli e senza dover inventarsi mille espedienti per distogliere l'attenzione dalla scarsa qualità del contenuto.

Ma oltre alle foto possiamo usare le illustrazioni. Spero sempre di poterne fare e usare nei miei lavori ma non capita così spesso. Anche in questo caso con una bella illustrazione hai fatto il 90% del lavoro.


Se andate qui troverete un sacco di materiale interessante.

illustrazione: © Rob Poulton (http://bowery.jackywinter.com/artists/rob-poulton)

martedì 19 aprile 2011

Arriva la CS5.5

Non fai in tempo a riprenderti dallo stordimento per aver comprato una suite Adobe che subito ne esce una nuova. In studio stiamo lavorando con la CS3 e quest'anno avevamo ipotizzato l'acquisto della CS5 in modo da stare al passo coi tempi (e per quanto mi riguarda divertirmi con un gioco nuovo).
E cosa ti vedo in rete? L'arrivo della nuova release.

In realtà è un aggiornamento minore che punta molto sul multimediale, sui tablet e smartphone.
Se date un'occhiata a questo video vi farete un'idea.


Qui trovate tutte le novità di questa versione e qui una lista di applicazioni per il mondo mobile.
Tra tutte Color Lava per Photoshop ha attirato la mia attenzione.
In questo video ufficiale non si capisce molto: è tutto un tripudio di colore.


In questi, invece, si vede il programma in azione e si intuiscono le potenzialità.

 

Ora manca solo un iPad!

Con la bella stagione...


Con la bella stagione torna la voglia di andare in gita.
Quando decido di andare in "esplorazione" mi porto sempre dietro la mia Canon. Non si sa mai. Poi il più delle volte non sono ispirato o non trovo niente di così particolare da fotografare, ma qualche scatto degno da essere stampato (stampare? ho in archivio dieci giga di foto che aspettano!) lo porto a casa. Spesso, invece, capita che la foto perfetta te la trovi di fronte proprio quando non hai con te la macchina.

Yuza è uno che in gita ci va spesso e, a differenza di me, di foto stupende ne fa sempre.


Gli scatti qui sopra fanno parte del portfolio di questo giovane fotografo che seguo da molto tempo (anche se lui non lo sa perché non mi sono ancora iscritto al suo forum).
Il sito è molto interessante sia per chi vuole semplicemente vedere delle belle foto sia per chi è appassionato di fotografia e vuole essere aggiornato sulle novità del mercato, scoprire i trucchi del mestiere, leggere recensioni ben fatte di obiettivi e corpo macchina.

Ecco fatta un po' di pubblicità.

Ora si torna al lavoro.

Per le foto: Copyright Yuza www.yuzaphoyo.com - riservati tutti i diritti/all right reserved

lunedì 18 aprile 2011

Cattivi esempi



Per deformazione professionale colleziono (a volte senza accorgermene) volantini, libretti, cartoline e qualsiasi stampato trovo in giro. Nel week-end ho trovato nella macchina questa cartolina. Vista la sua bruttezza stavo per buttarla, poi ci ho ripensato. 
È un esempio di cattiva grafica come se ne trovano pochi. E non parlo di estetica. Ovviamente per chi l'ha fatto e commissionato era un bel lavoro. La grafica purtroppo è anche soggettiva.
Il problema è che ci sono grossi problemi di comunicazione:

- non si legge niente. ma niente proprio!
- pazienza che non abbia un logo, ma non si capisce quale sia il nome del del locale.
- ci sono due clip art orribili, una delle quali completamente sgranata.
- la cartolina ha la stessa stampa da entrambi i lati (se stampavano da un lato solo risparmiavano quel tanto che bastava a pagare un vero grafico perché facesse un lavoro decente!)
- il volantino è stato distribuito a torre di mosto e il locale è a meolo. Per carità, non parliamo di distanze enormi, ma uno della zona sa che difficilmente uno di torre si muove per andare a meolo!

Ecco. 
Questa è la dimostrazione lampante che possedere un computer non fa diventare un grafico.

venerdì 15 aprile 2011

Vecchiaia

Anni fa prendevo in giro la mia collega Milena perché usava il poggiapiedi.
E io ridevo... cose da vecchia!!
Oggi sono felice per averne finalmente uno anch'io: vorrà dire qualcosa?

La mazzata della sorgente

Giusto ieri vi ho parlato dei problemi che può generare la gestione dei files aperti. E proprio questa mattina la mazzata.
Mi chiama il responsabile di una tipografia con cui collaboriamo e mi chiede il file di un lavoro che abbiamo fatto per loro l'anno scorso perchè devono fare delle modifiche. Io puntualizzo che se devono fare delle modifiche hanno bisogno del file aperto e noi non diamo i documenti sorgente. Proprio come dicevo qui "Punto terzo: non dare MAI il file sorgente."

Parte la scenata.

Ma prima faccio una premessa. Questa tipografia ci commissionava dei lavori di progettazione e impaginazione per dei loro clienti. Noi facevamo stampare i nostri lavori da loro. Nel corso degli anni si instaura un certo tipo di rapporto che definirei di collaborazione. Noi eravamo contenti che ci portassero lavoro in modo continuativo e credo che loro fossero contenti del fatto che avevano la priorità su altri, che operavamo in tempi strettissimi e consegnavamo sempre in tempo, che avessimo prezzi più bassi di altri studi della zona, che non avessero avuto mai problemi (quelli gravi che devi perderci soldi per non perdere la faccia) coi nostri files.

Ultimamente scopriamo che eravamo la seconda scelta. Per carità, ognuno ha le sue simpatie e ognuno gestisce la sua azienda e i suoi fornitori come meglio crede. Su questo non dico niente. Ma io sono uno di quelli che crede ancora alla correttezza e se io mi faccio in quattro per te vorrei che almeno non mi si prendesse in giro. Invece un giorno mi dicono "Vorrei un preventivo per questo lavoro, ho già chiesto a X ma voi mi fate sempre il prezzo più basso". Quindi prima vai da X e gli dai TOT soldi ma se proprio sei preso male vieni da noi e mi dai TOTmenomeno. Non è carino da dire, per lo meno. Allora voi potete obiettare dicendo "è stato onesto a dirtelo". Ok, ma così perdi la priorità. Tutto deve avere un equilibrio. Siamo la seconda scelta, prendiamo meno e dobbiamo sgobbare come matti? Bene, ma allora questa non è una collaborazione. Allora diventi cliente come altri.

A dare un ulteriore taglio il fatto che la tipografia abbia preso un secondo grafico al quale fa fare tutte le cose che prima facevamo noi. Risultato: le uniche chiamate che abbiamo ricevuto in questi 3 mesi sono richieste di file aperti.
Come dicevo, questa non è collaborazione.

Torniamo alla telefonata. Alla mia risposta "di solito non diamo i file aperti" il mio interlocutore si irrigidisce e vuole subito tagliar corto. Dice che gli accordi presi erano diversi. Onestamente non ricordo questo tipo di accordo anche se è vero che nel tempo abbiamo fatto questo servizio (a gratis) sempre pensando che "ok, non si fa, ma collaboriamo... tu aiuti me e io aiuto te".
E continua dicendo che il motivo per cui sono venuti da noi è che gli altri studi non erano disposti a rilasciare i files sorgente.
Quindi ora che anche noi facciamo lo stesso c'è la scusa per cambiare. Trovare qualcun altro da spremere.

Ho cercato di ammorbidire i toni. Che avrei voluto parlare di persona di queste cose e non al telefono. Che un rapporto di lavoro di oltre 3 anni non si può chiudere in questo modo. Ma non credo che sia servito molto...

Resta il rammarico.
Il fatto che ci eravamo affezionati.
Che pensavamo di aver costruito qualcosa.

La storia non è ancora conclusa ma ho poche speranze. Se ci sono confronto e dialogo si possono superare molti ostacoli ma se ci si chiude a riccio non si va da nessuna parte.

giovedì 14 aprile 2011

La sorgente della discordia

Questo blog è appena nato e sarebbe bello farsi tanti amici parlando di cose allegre, divertenti, interessanti, stimolanti. Ma io sono la parte burbera, scrupolosa e paranoica dello studio quindi vorrei affrontare da subito un argomento scottante per noi grafici: il file sorgente.

Con "file sorgente" si intende il documento aperto, editabile e modificabile in tutte le sue parti.
Nasce con un bel " N" e dopo ore (o giorni, o minuti) di duro lavoro si mette a riposo con " S" lasciando ai posteri la possibilità di ammirare tutta la sua bellezza in quella che è la sua incarnazione puramente estetica (PDF per la stampa se parliamo di grafica su carta). 



Penso sia capitato a tutti (e se ancora non vi è capitato purtroppo succederà presto) che un cliente vi abbia chiesto il file sorgente di un lavoro che avete fatto per lui.

Punto primo: se un cliente vi fa questa richiesta non è perché vuole apprezzare appieno le vostre doti artistiche ma perché ha in mente di andare in un altro studio grafico a farsi fare modifiche o produrre prodotti affini senza dover ricominciare da capo. Cosa che a lui costerebbe tempo e denaro.

Punto secondo: se un cliente vi fa questa richiesta può essere che il rapporto lavorativo non sia stato dei migliori. Valutate come sono andate le cose, se ci sono stati atteggiamenti strani, scontri, rammarichi, cose non dette… insomma, fatevi un piccolo esame di coscienza che non fa mai male e cercate di non ripetere in futuro gli stessi errori. A me è capitato di sbagliare. Varie volte. E ogni volta cerco di essere più chiaro nell'esposizione, più cauto nel "dare" perché è capitato anche di non "ricevere".

Punto terzo: non dare MAI il file sorgente.

Dal punto di vista legale si fa riferimento alla legge italiana 633 del 22 Aprile 1941, e successive integrazioni, tra cui le due normative europee 96/9 e 91/250 che protegge "le opere dell'ingegno aventi carattere creativo". Se volete approfondire ecco il PDF della SIAE.

Sappiate, dunque, che non siete obbligati a cedere il vostro lavoro a meno che non sia scritto da preventivo. A tal proposito consiglio di fare SEMPRE un preventivo scritto e farvelo SEMPRE firmare prima di iniziare i lavori. Se il cliente fa storie è sintomo di non chiarezza e trasparenza e quindi meglio perderlo prima di infognarsi (anche qui parlo per esperienza personale).
Nel preventivo andranno specificate alcune cose in modo molto comprensibile tra le quali, appunto, il fatto che al cliente verrà consegnato solo il file esecutivo per la stampa. Al limite, se non volete essere troppo estremisti, potete ipotizzare che il file sorgente venga dato solo se richiesto prima di iniziare i lavori e comunque dietro compenso stabilito da un ulteriore preventivo.

Eccezioni 

Come sempre, esiste l'eccezione che conferma la regola.
Noi abbiamo un cliente storico con il quale lavoriamo da ormai sette anni in modo continuativo.
Alla richiesta di consegnare il file sorgente di alcuni lavori ci siamo riuniti e abbiamo discusso della cosa trovando un accordo che prevede un costo fisso per ogni tipologia di lavoro. Il fatto di concedere il materiale resta comunque a discrezione dello studio (se le richieste fossero sempre più frequenti e i lavori, invece, sempre meno vorrebbe dire che qualcosa non va!). In questo caso entra in gioco la fiducia reciproca e la correttezza del cliente. Un po' bisogna rischiare.

Con un altro cliente, invece, le cose sono andate male. Ho proposto la stessa soluzione adottata in precedenza e come risposta c'è stato il gelo. Nessun contatto, nessuna telefonata, nessuna risposta alle mail inviate. Zero. Concludere un rapporto lavorativo in questo modo è molto brutto. Vedere che poi si arrangiavano impaginando in PowerPoint con fonts sbagliate, colori fluo e foto mosse "scontornate" con lo strumento lazo crea un certo imbarazzo.

Per approfondire l'argomento vi consiglio di visitare il blog del sempre valido OniceDesign partendo da questo post 

mercoledì 13 aprile 2011

Magic Italy

Non so se avete seguito la vicenda del logo Magic Italy dalla sua prima incarnazione.


Io sono arrivato un po' in ritardo e quando ho cominciato a leggere gli articoli al vetriolo dei grafici e designer di mezzo mondo (si fa per dire, diciamo mezza Italia) sono rimasto basito. Non solo per la qualità del lavoro svolto sulla quale non mi soffermo perché è stato detto già tutto ma soprattutto per le vicende surreali che hanno condito la genesi del progetto.
Non sono riuscito a trovare in rete nessun filmato ancora attivo. Sono stati cancellati e al loro posto c'è la dicitura "Questo video non è più disponibile a causa di un reclamo di violazione del copyright da parte di R.T.I.".

Rimane questo link ad un servizio del Corriere della sera.it dove è ben spiegata la faccenda.
Dopo quella prima tragica "bozza", come viene definita solo dopo essere stata aspramente criticata, ha visto la luce la seconda proposta. Questa qui.


Il logo fa la sua bella mostra sul portale italia.it ovvero il sito ufficiale del turismo in Italia resuscitato dopo che venne stroncato dalla critica e fatto sparire dal web nel (se non sbaglio) gennaio 2008 dopo un anno di vita e dopo 45 (quarantacinque) milioni di euro.
Insomma, un bel esempio di come NON fare un lavoro.


La nuova impostazione non è male, abbastanza sobria e leggibile.
Certo fa un po' strano vedersi apparire il Presidende del Consiglio nello spot pubblicitario che parte in automatico in home page...

Per scoprire tutta la storia potete navigare qui, qui e nell'immancabile pagina di Wichipedia

Final Cut Pro

Ieri al SuperMeet 2011 di Las Vegas Apple ha presentato l'aggiornamento di Final Cut Pro. Svariate le novità che erano molto attese dagli utenti editor video professionali.
Sul sito ufficiale ancora non ci sono articoli ma qui potete vedere la gallery fotografica dell'evento.

Il software è stato riscritto in Cocoa con supporto nativo a Core Animation, Open CL e Grand Central Dispatch, supporto al 64 bit, timeline magnetica per mantenere sincronizzati audio e video, interfaccia grafica rivista (con una certa somiglianza a quella di iMovie) e altre migliorie tecniche di cui non capisco niente ma che sembrano aver impressionato il pubblico pagante che dovrà sborsare 299$ per portarselo a casa (versione completa o update?).

Per ora continuerò a usare iMovie per i miei filmatini, anche quelli in stop motion tipo questo

lunedì 11 aprile 2011

Sintesi II

Internet è una fonte (quasi) inesauribile, lo sapete. Quando navigando ci si imbatte in qualcosa che ci piace è molto facile (e alle volte diventa morboso) andare alla ricerca di tutte le fonti possibili su quel qualcosa.
E poi parte una serie infinita di collegamenti ad altri progetti, altri personaggi, altri mondi.
Una ricerca continua.
Il preambolo (scontato e banalmente ovvio) serve a spiegare perchè questo post è collegato a quest'altro.
Lavorare di concetto aspirando alla semplicità estrema delle forme è un tema che mi è particolarmente caro e che ritornerà spesso su queste pagine.

Matt La'Mont è un designer inglese. Qui potete scoprire qualcosa di più sul suo lavoro.
A me interessavano queste rivisitazioni di poster cinematografici.


Clicca qui per vedere l'animazione







venerdì 8 aprile 2011

Sintesi

Che bello avere il dono della sintesi!
Come diceva Bruno Munari "chiunque può aggiungere un colore, un suono o una forma, ma per togliere bene bisogna sapere cosa togliere”.

E credo che questo designer abbia ben capito la lezione.
Ecco una serie di locandine eccezionali dove si gioca con sintesi e concetto.
(Grazie a http://graficaedeliri.blogspot.com/ per avermelo fatto conoscere)









A proposito di Munari, in internet ci sono alcuni video illuminanti.
Questo è piuttosto divertente.


ancora ZOOM

Ne avevo parlato pochi giorni fa proprio qui ed ecco spuntare un altro sito dove divertirsi con zoom estremi

http://www.zoom.it/

mercoledì 6 aprile 2011

Partire da zero

Quando ci capita di avere un nuovo cliente che ha appena aperto l'attività o che vuole fare un importante restyling siamo molto eccitati.

Partire da zero è una grande opportunità per noi perché, solitamente, abbiamo la possibilità di esprimere la nostra creatività al meglio. Certo, la maggior parte delle volte bisogna giungere a compromessi e incredibilmente il cliente ha il vizio di scegliere sempre la bozza che a noi piace di meno. Ma alle volte capita di trovare chi si fida della nostra esperienza e ci lascia lavorare abbastanza liberamente pensando che se facciamo questo lavoro un perché ci sarà!

Per uno di questi clienti abbiamo realizzato una serie di prodotti per rilanciare l'azienda e svecchiare la sua immagine. Laura si è occupata personalmente del lavoro sporco, impaginando catalogo e pieghevole, realizzando il packaging delle confezioni, le etichette dei flaconi e gli espositori. Tutto ruota attorno all'immagine molto fresca e pulita di bolle su sfondo bianco.






Alla fine sono arrivato anch'io a dare il mio contributo realizzando le foto dei prodotti da inserire nel catalogo e nel sito internet e delle illustrazioni. La prima sfornata è questa.

Photoshop 0.0

Prima dell'inizio

Touch screen

Come evolverà il touch screen? Andare oltre l'iPad senza imitarlo.

martedì 5 aprile 2011

Lezioni di Photoshop

Quando ho iniziato a prendere confidenza con il mac e con i programmi di grafica i tempi erano ben diversi da oggi anche se in realtà sono passati solo una decina d'anni o poco più.

All'epoca usavo Photoshop 5, il system sul mio G3 bianco/azzurro


costato un rene era il Mac OS 8.6 (aggiornato poco dopo al 9.2), non avevo ADSL ma un modem 56k e le stampe della mia Epson Photo Stylus 750 profumavano di formaggio a causa delle cartucce ricaricabili tarocche. A casa mi esercitavo e al lavoro mettevo in pratica.

Da questo quadretto potrete intuire che erano pochi quelli che si improvvisavano grafici casalinghi.

Oggi è molto più semplice: basta recuperare un PC, scaricare con Alice un Photoshop craccato e cercare su YouTube dei video tutorial che ti insegnano passo passo come usare il programma.
Risultato: un milione di "grafici kreativi" che lavorano in cameretta senza pagare alcuna licenza, vendendo sotto prezzo lavori scadenti e stampando da tipografie on-line che 2 volte su 3 sbagliano qualcosa.
Non so se si era capito, ma io questi tipi li odio.
Fanno sembrare il nostro mestiere una buffonata.
Lo hanno reso un hobby che non necessita di regole e professionalità.

Questo post doveva servire per presentare un video tutorial di Photoshop creato ad hoc da Popcorn e invece si è trasformato in uno sfogo. Abbiate pazienza e gustatevi il filmato!

lunedì 4 aprile 2011

I ferri del mestiere: PANTONE

Gli strumenti del mestiere del grafico non sono moltissimi. A chi si occupa di progettazione grafica come noi bastano un computer, un buon monitor, una licenza Adobe (abbiamo abbandonato XPress un po' di anni fa a favore di InDesign), una connessione internet. Questo per cominciare. Poi si comincia a infoltire le fila con stampante, scanner, dischi di backup, colorimetro, mazzetta Pantone, catalogo di carte per stampa tipografica, ecc. La lista può diventare anche qui infinita e gli investimenti importanti.
La mazzetta Pantone è uno degli strumenti più sfiziosi. Non a caso in rete si trovano un sacco di gadget collegati alla mitica palette. Eccone alcuni.


Per la prima colazione delle coloratissime tovagliette




Magari da accompagnare a questi ottimi biscotti che ho trovato sul sito kimcreativestar




Comodamente seduti su delle sedie pieghevoli



E per non far tardi al lavoro quale miglior orologio di questo?






venerdì 1 aprile 2011

Città Gentili

Lo studio del logo mi ha sempre affascinato. Mi piace il fatto di partire da un'idea e cercare di renderla graficamente nel modo più chiaro e semplice possibile.
Che poi ci riesca o meno... beh, non sempre le cose vanno per il verso giusto.
Questa volta, però, credo di averci azzeccato.



Il lavoro consisteva nel realizzare l'immagine coordinata e una serie di materiale cartaceo per un progetto finanziato dal Ministero delle Pari Opportunità e gestito da Provincia di Rovigo, Comune di Portogruaro e una serie di enti e cooperative sociali.
Il tema è delicato: la violenza di genere. Prevede la formazione di personale e l'apertura di sportelli dove chi ha subito una violenza (fisica, psicologica...) può chiedere aiuto.

Il logo è una semplice scritta (font utilizzata Bodoni) con l'aggiunta di un fiore stilizzato che rafforza l'idea di "gentilezza" e che richiama nella forma del bocciolo due mani che abbracciano, raccolgono, consolano.

Sono state realizzate delle declinazioni di colore per individuare specifiche aree di interesse: migrazione, pari opportunità, dialogo interculturale.


Robottoni

Quelli della mia generazione sono cresciuti con l'onda giapponese.
Non quella di Katsushika Hokusai, grande maestro di Ukiyo-e che ho scoperto più tardi, ma quella dei cartoons e in particolare, per noi maschietti, dei robottoni.

Tra i tanti uno dei miei preferiti è sempre stato Goldrake.
In rete si trovano interessanti filmati con rivisitazioni in chiave moderna.

Tra i più interessanti c'è questo. Buona visione

Zoom

Nel mondo delle macchine fotografiche digitali il mito dei megapixel è duro a morire.
Mi ricorda un po' chi si vanta del suo suv gigante (tralascio il mio giudizio al riguardo).

Ultimamente nel web si assiste alla sfida di chi riesce a generare l'immagine più grande.
Non un'unica foto ma l'unione di molti scatti. Nei casi più professionali la fotocamera è installata su un cavalletto dotato di testa motorizzata e gestita da un software che le permette di catturare immagine dopo immagine una grande superficie o un panorama.
Il tutto è poi assemblato da Photoshop.
In certi casi è una cosa fine a se stessa, un "atto di forza".
In altri è un mezzo utilissimo e molto suggestivo come dimostra il sito
http://www.haltadefinizione.com/.

Ieri ho trovato questo


un video esplicativo, mentre qui un tour guidato.
Si tratta di un'immagine realizzata dall'unione di 2947 scatti e dal peso di 283 GB che ti fa credere di essere al centro della bellissima biblioteca del monastero Strahov di Praga.

Lo zoom non è mai stato più piacevole!