E quando puoi usare delle immagini di un certo tipo (e non mi riferisco solo al fatto che siano pose plastiche di modelle in biancheria intima), lavorare diventa più bello e appagante.
In questo nuovo catalogo, con le dovute mediazioni del cliente, ho potuto sviluppare un progetto come volevo cercando di non affollare le pagine con troppi testi e lasciando respirare le immagini.
Quando le immagini "respirano", come dici tu, è un vero sollievo.
RispondiEliminaFar comprendere l'importanza del bianco (o comunque, dello spazio vuoto) al cliente è una delle cose più difficili di questo mestiere.
Così come una delle cose più sgradevoli è essere squadrati con quell'espressione del tipo "tu me stai a fregà" quando gli presenti un impaginato arioso e non inzeppato di testi e immagini e grafiche in ogni centimetro quadro disponibile.
Già, condivido. E invece non c'è niente di meglio di un messaggio chiaro espresso con semplicità. Perché affollare la mente con tanti input che si dimenticano presto quando puoi darne solo uno, quello giusto, che non scorderai mai?
RispondiEliminaMi hai fatto ricordare che la "prova costume" è quanto mai vicina, e io, come tutti gli anni, sto qui a chiedermi se entrerò nel reggiseno dell'anno scorso (credo di essere l'unica ragazza che si allarga "sopra" e non "sotto").
RispondiEliminaMeno male che non devo finire su nessun catalogo.