Lo scorso anno a primavera ho
realizzato il mio primo invito per un matrimonio.
Era un desiderio che avevo da tempo,
quello della grafica per eventi in generale e per matrimoni in
particolare è un mondo che mi attira.
Mi piace l'idea di realizzare biglietti
originali, che parlino dei festeggiati e che ne rispecchino il
carattere e i gusti.
Nel cassetto tra i tanti progetti per
il futuro, c'è un bellissimo pieghevole per promuovere questo
specifico settore.
Comunque, tornando a noi, a volte le
cose succedono da sole. E, come era successo con Irene e Nicola,
anche Rinaldo è venuto da me chiedendomi di realizzare il suo
invito, senza sospettare quanto mi facesse contenta.
Rinaldo è un ragazzo del nostro paese
che a gennaio si è sposato in Thailandia con una bella ragazza
thailandese, Fai. Ora festeggia il matrimonio anche qui, per rendere
partecipi tutti quelli che non hanno potuto raggiungerli in
Thailandia.
Fortunatamente mi ha lasciato carta
bianca, l'unico desiderio era che il biglietto contenesse una frase
originale e che facesse capire agli invitati che si trattava di una
festa informale.
Dopo l'esperienza con Irene e Nicola ho
imparato alcune regole importanti per realizzare inviti di questo
genere:
IL FORMATO
Va bene essere originali, ma se non si
vogliono far spendere centinaia di euro per la spedizione, bisogna
rientrare nei formati standard delle buste. Quindi si può piegare,
impacchettare, timbrare quanto si vuole, ma è importante che il
formato finito sia un formato standard. Informatevi!
Ovviamente se gli sposi assicurano che
consegneranno a mano tutti gli inviti, o che hanno soldi da spendere,
il problema non si pone!
LA FORMALITÀ
Le zie e le nonne (anche le cugine)
invitate al matrimonio sono curiose. Soddisfare la loro curiosità è
un vostro dovere: non possono mancare nome e cognome degli sposi,
indirizzi vari (… ma allora convivono?!) la data di nascita è
un'informazione molto succulenta e gradita.
Sicuramente serve un numero di telefono
per confermare la presenza al ricevimento.
E poi ricordate, siamo in Italia, su
certe cose la tradizione la fa da padrona: il nero ai matrimoni non
si usa, se la sposa è thailandese non si può usare nemmeno il
viola, ricordate!
Per non sbagliare ho presentato a
Rinaldo e Fai, 3 diverse proposte, la moderna, la classica,
l'originale. Tre erano anche i formati e le pieghe.
Carattere svolazzante e colori tenui.
Il punto forte di questa proposta sono i dettagli. L'idea era di
stamparla su una carta vergata a righe, una Dalì per chi ha
dimestichezza con queste cose.
In questo caso la piega doveva essere a
portafoglio e esternamente a chiudere il biglietto una fascia
stampata in rosso con i nomi degli sposi. E poi eventuali nastri per
chiudere.
Una piantina del mondo, due paesi
segnati (l'Italia e la Thailandia), un tragitto a forma di cuore che
li unisce. Idea scontata? Probabile. È la prima cosa che mi è
venuta in mente però e la trovavo carina e romantica. Per renderla
meno appiccicosa ho cercato di realizzarla con una grafica fresca.
L'avrei stampata su una carta da
pacchi, piegata e chiusa con dello spago grezzo.
Una striscia di carta lunga e stretta,
tante parole e tanti font, colori vintage. Uno stile che ultimamente
sto utilizzando spesso e che mi piace parecchio. Molto contenta del
risultato e della scelta degli sposini...
L'abbiamo stampata su una carta usomano
da 300 gr., piegata e chiusa con un adesivo sagomato.
Non so se sia stato imbustato, io avrei scelto delle buste marroni, con la chiusura nel lato corto.
Non so se sia stato imbustato, io avrei scelto delle buste marroni, con la chiusura nel lato corto.
Semplice ma efficace. Pare sia piaciuto
molto alle donne di casa, chi l'avrebbe detto?
E voi che ne dite? Mi affidereste il
vostro invito di matrimonio?
Che forza fare questi lavoretti manuali! Dobbiamo recuperare al più presto una cordonatrice così avremo delle pieghe perfette anche sulle carte di grossa grammatura. Ora che abbiamo un laboratorio per il fai-da-te possiamo sbizzarrirci ;)
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