lunedì 27 agosto 2012

Matrimonio

Arrivati ad una certa età i tuoi amici cominciano a sposarsi e fare figli.
Non è sempre bello perché, che tu lo voglia o no, le cose cambiano.

Nella maggior parte dei casi si formano nuovi insiemi e sottoinsiemi composti da coppie che prima magari non si frequentavano molto ma poi, avendo un grosso argomento in comune e tempistiche simili (quelle dettate dai pasti, dai ruttini, dai pannolini e dai sonnellini del nuovo arrivato), cominciano a vedersi molto spesso. Di conseguenza tu li vedi meno.

Tra i vari amici che hanno deciso di infilarsi un anello al dito ci sono Laura e Michael.
Sono due avvocati, quindi prima di parlarne in pubblico ho chiesto il loro consenso. Non si sa mai...

Ma questa volta non si trattava solo di andare a far baldoria, mangiare, bere e fare scherzi idioti. Questa volta siamo stati ingaggiati per svolgere un ruolo più importante dell'abbassare l'età media (anche perché ormai non siamo più molto bravi in questo).
Laura era la testimone della sposa.
Enrico era il fotografo non-ufficiale-ma-senza-il-fotografo-ufficiale.

Mi era già capitato di fare foto ai matrimoni ma mai senza un professionista che si occupasse della cerimonia. Io mi divertivo a fare qualche scatto rubato con la tranquillità che tanto, anche se alla fine non venivano bene, le foto importanti c'erano ugualmente. E il matrimonio era salvo!
In questo caso ero un po' in ansia. Mi sono documentato su vari siti e blog per cercare di capire quali fossero i momenti cruciali, gli errori da evitare, il materiale indispensabile.

Logicamente non è andato tutto liscio ma sono sopravvissuto e gli sposi, anche dopo aver visto le foto, mi parlano ancora. Quindi forse non è andata poi tanto male.

Pubblico alcuni scatti. Chiedo scusa in anticipo se verranno ritratte persone a loro insaputa e nel caso in cui non vogliano apparire su questo blog basta che mi contattino.

Il saluto dei consuoceri

I preparativi della sposa



Allo sposo piaceva l'idea di avere alcune foto in bianco e nero. L'idea piaceva molto anche a me quindi ne ho approfittato per rendere alcuni scatti più evocativi e avere quell'atmosfera senza tempo che solo il BN sa dare.




Lo sposo




La location del matrimonio dopo il temporale


Laura + Enrico = Popcorn
Ringrazio Claudia per avermi fotografato così posso dire "C'ero anch'io"!

Info tecniche:
Per non perdermi qualche scatto cambiando ottiche ho preferito lavorare con due macchine: la mia Canon 40D e la Canon 400D prestatami da Daniele e Claudia. Su una ho montato il EF-S 17-55 f/2.8 IS USM per le foto in chiesa e in sala durante pranzo e aperitivo. Il grandangolo e la luminosità dell'ottica erano indispensabili per ottenere buoni risultati. Sull'altra il EF-S 55-250 f/4-5.6 IS per ritratti in esterno senza farmi vedere. Sulla 40D ho poi usato il flash esterno Nissin Di622 Mark II trovato su Amazon ad un ottimo prezzo e che ho imparato ad apprezzare subito per la facilità di utilizzo e la resa sempre ben calibrata. Batterie di riserva, caricabatterie, pannello riflettente (che non ho usato), schede di memoria. Ho lavorato sempre in Raw e la post-produzione l'ho fatta con Lightroom.
Non è certo un corredo da fotografo di matrimoni professionista. E infatti io non lo sono. Ma è un buon punto di partenza.

Se siete curiosi di vedere come lavorano "i grandi" potete dare un occhio a questi link.

Per sapere chi mi ha aiutato a ridurre il più possibile gli errori/orrori potete andare qui.

2 commenti:

  1. È capitato anche a me di documentare un matrimonio in via "non ufficiale", e tutto sommato, mi sono divertito.
    Usai la mia vecchia bridge, una Panasonic DMC-FZ5, che non faceva miracoli ma aveva delle buone ottiche Leica. Il resto lo fecero le espressioni degli sposi e la mia postproduzione in Photoshop.
    Credo che il "rischio" più grande in queste (liete) occasioni sia che venga fuori un servizio che sappia di "già visto", in quanto credo che tutte le pose possibili e tutte le idee concepibili in fatto di foto matrimoniali siano già uscite fuori.
    Ma vedo, tra i tuoi, alcuni begli scatti che senza dubbio ai tuoi amici piacerà conservare per parecchio tempo.

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  2. Il principio è che la foto è bella se si riesce a cogliere il momento giusto e a restituire un'emozione forte. Che sia uno scatto fatto al cane, ad un tramonto, ad un edificio o ad una persona, poco importa. Stessa cosa per quanto riguarda la macchina fotografica che usi. Certo, una foto fatta con un cellulare non avrà la qualità di una fatta con banco ottico ma l'intensità espressiva non dipende da questo.
    Tra i duemilacento e passa scatti me ne piacciono quattro o cinque. Come dici tu è facile fare foto scontate e banali, già viste. Sono il soggetto e un pizzico di fortuna a fare la differenza.

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