lunedì 28 maggio 2012

Nuove tavolette grafiche WACOM

La tavoletta grafica è un accessorio molto utile che oltre a permettere un maggiore controllo sui lavori di fotoritocco piuttosto che di disegno a mani libera alleggerisce il lavoro evitando quei fastidiosi dolori alle dita e al polso per un uso prolungato (e spesso scorretto) dei normali mouse.

Da ormai 6 anni uso una tavoletta grafica Wacom al posto del mouse, prima sul mio fedele Dell e poi sul MacPro, e non tornerei mai indietro.


Il problema è che invece andrei oltre, cambiandola con una di formato più grande della serie Intuos 5 appena uscita.


Queste tavolette sono dotate di una superficie multi-touch per sfruttare al meglio le gesture dei sistemi operativi Windows 7 e MacOS Lion, una cornice di materiale soffice al tatto, tasti funzione completamente programmabili, un selettore a ghiera e connessione wireless per eliminare un altro cavo cavo dalla scrivania (se la usate con un iMac finirete per avere il solo cavo di alimentazione).
Per le varie caratteristiche tecniche e video illustrativi vi rimando al sito della Wacom.

Ma il sogno proibito di ogni grafico, fotografo e illustratore resta la spettacolare Cintiq 24HD.






In pratica una tavoletta grafica che al posto della superficie "cieca" ha un enorme monitor LCD orientabile touch.

P.S. Dal 2011 (credo) la Wacom ha cambiato logo.
Da questo:


A questo:


Quale preferite?

giovedì 24 maggio 2012

Virginia Marte andata e ritorno

Non so a voi, ma a me ogni tanto prende la voglia di fantascienza.

Con il pretesto di andare al cinema a vedere "John Carter"sono passato in edicola e ho recuperato un volume Urania (leggero e abbastanza tascabile, perfetto da portare in spiaggia) per leggerlo prima della visione.


Poi al cinema non ci sono andato ma il libro di Edgar Rice Burroughs mi ha tenuto compagnia per qualche notte prima di addormentarmi.
Credo che sia da leggere in età preadolescenziale per apprezzarlo al meglio ma le pagine scorrono veloci e, tra una battaglia aerea e due cazzotti con enormi marziani verdi, aiuta a rilassarsi al punto giusto.

Per rifarsi gli occhi ecco una carrellata di immagini del mitico Frazetta:







Se volete un approfondimento, vi consiglio di leggervi la biografia di Edgar Rice Burroughs che è "l'uomo insoddisfatto e sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo" per antonomasia.

Per saperne di più sul personaggio John Carter, invece, vi rimando al blog dalla parte di asso dove trovate un post pieno di spunti interessanti.

E se vi piacciono i fumetti sappiate che alla Marvel hanno pensato bene di farne una nuova versione uscita a inizio anno.






Preso dal filone e dal voler colmare (almeno in minima parte) le mie lacune nei classici di fantascienza conto di tornare presto in edicola e aggiungere qualche altro Urania alla mia - per ora - piccola collezione.



Ma quanto sono belle le copertine di questa collana? A me piacciono molto.


martedì 22 maggio 2012

Metterci la faccia

Il titolo del post andrebbe bene per mille altri argomenti e non dubito che lo riutilizzerò.
In questo caso mi riferisco a due cantastorie, Attilio e Augusto alias "Tiratirache", che nel pieghevole realizzato per farli conoscere ad enti e associazioni hanno puntato molto sul loro impatto scenico.



Le prime bozze che avevo realizzato giocavano su due elementi portanti:
1) il colore NERO per dare serietà ed eleganza al pieghevole e dare un richiamo forte alle atmosfere teatrali
2) il mash-up, ovvero l'unione di due elementi a formare un'unico organismo mutevole nelle forme come nella sostanza che qui ho reso facendo dei fotomontaggi con le facce dei due protagonisti in un mix ogni volta diverso.

Queste erano le prime idee per copertina:



e queste per la parte interna:




Il progetto ha poi preso un'altra piega un po' perché le facce trasformate provocavano un senso di inquietudine e un po' perché si voleva un'atmosfera più gioiosa e giocosa con l'aggiunta di info spot e foto di scena.

Ed ecco il risultato.






martedì 15 maggio 2012

Fotoritocchi

Quando organizziamo il materiale per iniziare un nuovo lavoro una delle prime cose da fare è controllare la qualità delle immagini che il cliente ci fornisce.
Capita spesso, infatti, che le foto siano scattate in modo amatoriale con fotocamere consumer o addirittura con il cellulare. Per il mosso e lo sfocato non c'è molto da fare ma si può intervenire per ravvivare, schiarire, contrastare, togliere qualche elemento di disturbo.



In altri casi l'operazione è più delicata. Quando, ad esempio, si devono ripristinare delle vecchie foto procedendo dopo la scansione ad un lento e minuzioso lavoro di ricostruzione.

(gif animata, se non funziona clicateci sopra)

O quando le prospettive non sono felici e manca, un caso molto comune, un cielo con carattere.

Ammetto che in questo caso ho esagerato un po'....

Foto della settimana: silhouette

Un giro in barca immersi nel silenzio della Brussa riserva sempre qualche sorpresa.
Ecco un controluce fortunato mentre si tornava a casa.


venerdì 11 maggio 2012

LEICA

Leitz Camera.
LEICA.

Per gli appassionati di fotografia questo nome fa quasi un po' paura.
Nelle officine ottiche di Wetzlar dove dal 1849 si sviluppavano microscopi, Oskar Barnack aveva un chiodo fisso: costruire una macchina fotografica compatta.
Il primo passo era quello di rimpicciolire il formato del negativo e ci riuscì nei primi anni del '900 con l'introduzione di uno standard internazionale che è usato ancora oggi nelle reflex: il 35mm (24x36mm).
La prima macchina ad utilizzarlo era la "Ur-Leica" costruita nel 1914.


Da allora LEICA è stata protagonista non solo della fotografia ma della storia. Le dimensioni compatte, la praticità delle ottiche intercambiabili e il mirino a telemetro permettevano di portarsi la fotocamera ovunque e sempre. Divenne la migliore e inseparabile amica di tutti i fotoreporter.

Robert Capa, 1936 - Magnum

Ieri ho letto la notizia che LEICA ha prodotto una fotocamera digitale con sensore in bianco e nero.
Sembra anacronistico. Insensato. Perché costruire un sensore in bianco e nero quando si può fare una conversione con un click in qualsiasi programma di post produzione o semplicemente stampando in BN una foto a colori?
Il motivo c'è ed è un po' tecnico.

La Leica M Monochrom, questo il nome scelto per la M9 con sensore BN, ha una risoluzione di 18MB e la nitidezza delle immagini è di gran lunga superiore ai tradizionali CCD a colori.




Il merito va proprio al fatto che il sensore non registra i colori ma solo la luminanza cioè la quantità di luce che entra dall'obiettivo eliminando quindi gli algoritmi di demosaicizzazione.


Altro beneficio che ne deriva è la gamma dinamica che è molto estesa e permette di registrare file RAW a 16 bit.
Spendendo "solo" 7950,00 US $ vi portate a casa questo gioiellino e anche il software "Silver Efex Pro 2" che permette di ricreare le caratteristiche di oltre 20 tipi di negativi da ISO 32 a 3200.


Qui sotto una breve carrellata delle prime immagini realizzate con la M Monochrom e per saperne di più andate sul sito Leica e su dpreview