martedì 30 luglio 2013

La soddisfazione di fare tutto in casa

Quando abbiamo deciso di prendere una stampante che ci permettesse di realizzare flyer e locandine direttamente in studio non avevamo ben chiaro quanta attrezzatura di corredo fosse necessaria.
È anche vero che non pensavamo di poter stampare prodotti così diversi tra loro e di utilizzare carte con grammature molto elevate. E invece la nostra OKI si è dimostrata piuttosto performante (nei limiti di una stampante A3+ laser) e quindi, dopo i primi flyer e cartoline su carte patinate, abbiamo continuato con i biglietti da visita su Bristol da 300gr, locandine su BlueBack per esterni ed etichette adesive.


Ci siamo accorti subito che per dare un prodotto ben rifinito non serviva solo una macchina che stampasse bene ma anche una serie di accessori che confezionassero al meglio il prodotto: taglierina e piegatrice in primis.



Con questi nuovi strumenti abbiamo potuto fare un passo in più e ora siamo in grado di dare al cliente in tempi rapidissimi le piccole tirature: cento biglietti da visita per il libero professionista, locandine e flyer per pubblicizzare un concerto, cinquanta etichette per una campionatura di detersivi.

Uno dei lavori che da questo punto di vista ci ha dato più soddisfazione è il pieghevole per "Casa Vecia", un agriturismo che propone piatti tipici in un calendario di festività annuale.

Ecco le singole facciate:











Depliant 5 ante f.to chiuso mm 87x100h

E un video che illustra le fasi principali del lavoro.


4 commenti:

  1. Son soddisfazioni, sì.
    E pensare che una roba simile, dieci anni fa, era costosisssima, vent'anni fa era pura fantasia.
    Ricordo ancora quando, 1992 tipo, non avevo la stampante laser a casa e salvavo i miei file >FreeHand su dischetto e andavo al service: mille lire, una stampata in bianco e nero.
    Non sempre si stava meglio prima. ;)
    A proposito, ottime grafiche, come sempre.

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  2. Io ricordo che i primi lavori che facevo a casa come collaboratore di uno studio li salvavo nello ZIP USB 1 e spesso in più cartucce perché lo spazio a disposizione era di soli 100 MB (all'epoca erano comunque tantissimi considerando che l'alternativa era fare un CD). E le bozze cartacee le stampavo con la mia fedele Epson a getto di inchiostro che, dopo un cambio di cartucce compatibili, "profumavano" di formaggio!

    Questa volta le grafiche sono di Laura, il lavoro manuale è spettato a me.

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  3. Brava Laura, allora,fighe davvero!!! ^____^

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  4. Grazie! Almeni voi date un pò di soddisfazione...

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